BENVENUTI
NEL SITO DELLA DIOCESI DI LANCIANO-ORTONAContatti
Incaricato diocesano:
Mons. Nicola GIAMPIETRO
e-mail: liturgia@diocesilanciano.it
presso curia arcivescovile Lanciano

L’Ufficio per il Culto Divino dell’Arcidiocesi di Lanciano-Ortona ha il compito di accompagnare e sostenere tutte le comunità della diocesi nella celebrazione autentica e viva dei misteri della fede.
In conformità con le direttive della Sacrosanctum Concilium – la Costituzione sulla sacra liturgia del Concilio Vaticano II – l’ufficio promuove la celebrazione della liturgia come “fonte e culmine della vita cristiana” (SC 10), assicurando che ogni rito sia celebrato con dignità, fedeltà e partecipazione attiva dei fedeli.
Il nuovo Portale di Liturgia del sito della diocesi nasce con l’obiettivo di offrire a parroci, ministri, catechisti e a tutti i fedeli uno strumento pratico e aggiornato per vivere la liturgia quotidiana e festiva. Attraverso il portale sarà possibile accedere a:
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Calendari liturgici aggiornati, con le indicazioni per le feste solenni e le celebrazioni particolari;
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Testi e formulari liturgici approvati, garantendo la correttezza delle celebrazioni;
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Risorse formative per approfondire il senso e la bellezza dei riti;
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Materiali per la preparazione delle celebrazioni, dalla messa domenicale ai sacramenti.
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Quesiti liturgici.
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Arte floreale liturgica.
L’Ufficio per il Culto Divino accompagna inoltre la formazione dei ministri straordinari, dei lettori e di quanti collaborano alla vita liturgica, promuovendo la comprensione e la corretta applicazione delle norme liturgiche, in armonia con le indicazioni della Sacrosanctum Concilium (SC 48-50) e dei successivi documenti della Conferenza Episcopale Italiana.
Il nuovo portale rappresenta un passo concreto verso la valorizzazione della partecipazione attiva dei fedeli e della bellezza della liturgia, favorendo una comunità più viva, consapevole e unita nella preghiera.
Vi invitiamo a visitare il portale, esplorare le risorse disponibili e a utilizzarlo come strumento quotidiano per crescere nella fede attraverso la liturgia.
Animazione Liturgica
https://liturgico.chiesacattolica.it/12725-2/
Santo Natale
01-Natale-Messa-vigiliare (1). (pdf download)
02-Calenda-di-Natale-2024-CANTO (2) ( pdf download)
02-Natale-Nella-Notte (3) ( pdf download)
03-Natale-Nella-Notte-con-Calenda (2) (pdf download )

Novena di Natale 2025
“Nell’unità della Fede
In unitate Fidei-2025-novena di Natale pdf download)
RITO DELL’ACCENSIONE DELLE QUATTRO CANDELE DI AVVENTO
(da celebrare all’inizio della Messa o di un momento di preghiera)
RITO DELL’ACCENSIONE DELLE 4 CANDELE DI AVVENTO 2025 (pdf download)
TEMPO DI AVVENTO 2025
ANNO A
I DOMENICA DI AVVENTO A
01-Avvento-A-2025 (pdf download)
II DOMENICA DI AVVENTO A
02-Avvento-A-2025 (pdf download)

IMMACOLATA CONCEZIONE
DELLA B. V. MARIA
Immacolata-Concezione-2025 ( pdf download)
III DOMENICA DI AVVENTO A
Domenica Gaudete
03-Avvento-A-2025 (pdf download)
IV DOMENICA DI AVVENTO A
04-Avvento-A-2025 (pdf download)
Ministri Comunione – Documenti e Moduli
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Sezione Pastorale
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Sezione Arte
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Sezione Musica
OMELIA DEL SANTO PADRE LEONE XIV
Piazza San Pietro
Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo
Domenica, 23 novembre 2025
Sorelle e fratelli carissimi,
nel Salmo responsoriale abbiamo cantato: “Andremo con gioia alla casa del
Signore” (cfr Sal 121). La Liturgia odierna ci invita, dunque, a camminare
insieme nella lode e nella gioia incontro al Signore Gesù Cristo Re dell’Universo,
Sovrano mite ed umile, Colui che è principio e fine di tutte le cose. Il suo potere
è l’amore, il suo trono è la Croce e, per mezzo della Croce, il suo Regno si irradia
sul mondo. “Dalla Croce egli regna” (cfr Inno Vexilla Regis) come Principe della
pace e Re di giustizia che, nella sua Passione, rivela al mondo l’immensa
misericordia del cuore di Dio. Quest’amore è anche l’ispirazione e il motivo del
vostro canto.
Carissimi coristi e musicisti, oggi celebrate il vostro giubileo e ringraziate il
Signore per avervi concesso il dono e la grazia di servirlo offrendo le vostre voci
e i vostri talenti per la sua gloria e per l’edificazione spirituale dei fratelli (cfr
Conc. Ecum. Vat. II, Cost. Sacrosanctum Concilium, 120). Il vostro compito è
quello di coinvolgerli nella lode a Dio e di renderli maggiormente partecipi
dell’azione liturgica attraverso il canto. Oggi esprimete appieno il vostro
“iubilum”, la vostra esultanza, che nasce dal cuore inondato dalla gioia della
grazia.
Le grandi civiltà ci hanno fatto dono della musica affinché possiamo dire ciò che
portiamo nel profondo del nostro cuore e che non sempre le parole possono
esprimere. Tutto l’insieme dei sentimenti e delle emozioni che nascono nel
nostro intimo da un rapporto vivo con la realtà possono trovare voce nella
musica. Il canto, in modo particolare, rappresenta un’espressione naturale e
completa dell’essere umano: la mente, i sentimenti, il corpo e l’anima qui si
uniscono insieme per comunicare le cose grandi della vita. Come ci ricorda
Sant’Agostino: “Cantare amantis est” (cfr Sermo 336,1), ossia, “il canto è proprio
di chi ama”: colui che canta esprime l’amore, ma anche il dolore, la tenerezza e
il desiderio che albergano nel suo cuore e, nello stesso tempo, ama colui a cui
rivolge il suo canto (cfr Enarrationes in Psalmos, 72,1).
Per il Popolo di Dio il canto esprime l’invocazione e la lode, è il “cantico nuovo”
che Cristo Risorto innalza al Padre, rendendone partecipi tutti i battezzati, come
un unico corpo animato dalla Vita nuova dello Spirito. In Cristo diveniamo
cantori della grazia, figli della Chiesa che trovano nel Risorto la causa della loro
lode. La musica liturgica diviene così uno strumento preziosissimo mediante il
quale svolgiamo il servizio di lode a Dio ed esprimiamo la gioia della Vita nuova
in Cristo.
Sant’Agostino ci esorta, ancora, a camminare cantando, come viandanti
affaticati, che trovano nel canto un anticipo della gioia che proveranno quando
raggiungeranno la loro meta. «Canta ma cammina […] avanza nel bene» (Sermo256, 3). Far parte di un coro significa, quindi, avanzare insieme prendendo per
mano i fratelli, aiutandoli a camminare con noi e cantando con loro la lode di
Dio, consolandoli nelle sofferenze, esortandoli quando sembrano cedere alla
stanchezza, dando loro entusiasmo quando la fatica sembra prevalere. Cantare
ci ricorda che siamo Chiesa in cammino, autentica realtà sinodale, capace di
condividere con tutti la vocazione alla lode e alla gioia, in un pellegrinaggio
d’amore e di speranza.
Anche Sant’Ignazio di Antiochia usa parole toccanti mettendo in relazione il
canto del coro con l’unità della Chiesa: «Dalla vostra unità e dal vostro amore
concorde si canta a Gesù Cristo. E ciascuno diventi un coro, affinché
nell’armonia del vostro accordo prendendo nell’unità il tono di Dio, cantiate a
una sola voce per Gesù Cristo al Padre, perché vi ascolti e vi riconosca per le
buone opere» (S. Ignazio di Antiochia, Agli Efesini, IV). Infatti, le voci diverse di
un coro si armonizzano tra loro dando vita ad un’unica lode, simbolo luminoso
della Chiesa, che nell’amore unisce tutti in un’unica soave melodia.
Voi appartenete a cori che svolgono la loro attività soprattutto nel servizio
liturgico. Il vostro è un vero ministero che esige preparazione, fedeltà, reciproca
intesa e, soprattutto, una vita spirituale profonda, che, se voi cantando pregate,
aiutate tutti a pregare. È un ministero che richiede disciplina e spirito di
servizio, soprattutto quando bisogna preparare una liturgia solenne o qualche
evento importante per le vostre comunità. Il coro è una piccola famiglia di
persone diverse unite dall’amore per la musica e dal servizio offerto. Ricordate,
però, che la comunità è la vostra grande famiglia: non le state davanti, ma ne
siete parte, impegnati a rendetela più unita ispirandola e coinvolgendola. Come
in tutte le famiglie, possono sorgere tensioni o piccole incomprensioni, cose
normali quando si lavora insieme e si fatica per raggiungere un risultato.
Possiamo dire che il coro è un po’ un simbolo della Chiesa che, protesa verso la
sua meta, cammina nella storia lodando Dio. Anche se a volte questo cammino
è irto di difficoltà e di prove, e ai momenti gioiosi se ne alternano altri più
faticosi, il canto rende più leggero il viaggio e reca sollievo e consolazione.
Impegnatevi, dunque, nel trasformare sempre più i vostri cori in un prodigio di
armonia e di bellezza, siate sempre più immagine luminosa della Chiesa che
loda il suo Signore. Studiate attentamente il Magistero, che indica nei
documenti conciliari le norme per svolgere al meglio il vostro servizio.
Soprattutto, siate capaci di rendere sempre partecipe il popolo di Dio, senza
cedere alla tentazione dell’esibizione che esclude la partecipazione attiva al
canto di tutta l’assemblea liturgica. Siate, in questo, segno eloquente della
preghiera della Chiesa, che attraverso la bellezza della musica esprime il suo
amore a Dio. Vigilate affinché la vostra vita spirituale sia sempre all’altezza del
servizio che svolgete, così che esso possa esprimere autenticamente la grazia
della Liturgia.
Vi pongo tutti sotto la protezione di Santa Cecilia, la vergine e martire che qui a
Roma con la sua vita ha innalzato il canto d’amore più bello, dandosi tutta a
Cristo e offrendo alla Chiesa la sua luminosa testimonianza di fede e di amore.Procediamo cantando e facciamo nostro, ancora una volta, l’invito del Salmo
responsoriale dell’odierna liturgia: “Andiamo con gioia alla casa del Signore”.
Sezione Musica
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Commissione
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Archivio notizie
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Officina Liturgica
OFFICINA LITURGICA
ARTE FLOREALE LITURGICA
Da oggi inauguriamo Officina Liturgica, uno spazio dedicato alla preparazione e alla cura delle composizioni floreali per il tempo liturgico. Qui raccoglieremo idee, suggerimenti pratici e indicazioni simboliche per accompagnare ogni periodo dell’anno con allestimenti pensati, belli e significativi.
In questa pagina troverai, man mano, diverse proposte floreali per l’Avvento, il Natale, la Quaresima, la Pasqua e le altre celebrazioni, insieme a fotografie dedicate e spiegazioni dettagliate per aiutarti a realizzarle. Officina Liturgica nasce proprio con l’intento di offrire un luogo dove ispirazione, tradizione e creatività possano incontrarsi al servizio della liturgia.
Ecco alcuni consigli di come preparare tipi di composizioni più adatte all’Avvento!
1. Composizioni sobrie e lineari
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Fiori pochi e ben distanziati.
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Rami verdi (alloro, pino, agrifoglio senza bacche vistose).
-
Fiori bianchi o viola in piccola quantità (ad es. lisianthus, anthurium bianchi, qualche rosa bianca).
2. Colori adatti
-
Viola (colore liturgico dell’Avvento): piccoli tocchi, non dominante.
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Bianco: molto adatto per esprimere attesa e purezza.
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Verde: colore principale della stagione della speranza.
Da evitare: rosso e oro in stile natalizio, almeno fino al 24 dicembre.
3. Corona d’Avvento
La tradizionale corona con quattro candele può essere presente anche vicino all’altare o in un altro luogo liturgico, purché non prevalga sui segni principali.
4. Elementi naturali semplici
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Rami secchi o spogli (simbolo di attesa).
-
Bacche scure o piccole (non troppo vistose).
-
Foglie di ulivo.
5. Per la domenica Gaudete (terza domenica)
Qui è possibile un arricchimento leggero:
-
Aggiungere qualche fiore rosa (colore liturgico della domenica).
-
Composizioni un po’ più piene, ma comunque non eccessive.
Da evitare assolutamente
-
Decorazioni scintillanti, glitter, fiocchi vistosi.
-
Grandi composizioni che attirano l’attenzione più dell’altare.
Idee specifiche per ogni punto della chiesa, tutte adatte al tempo di Avvento e conformi alle norme liturgiche.
1. Per l’altare
L’altare richiede la massima sobrietà.
Composizione consigliata
Una piccola composizione laterale (mai sulla mensa).
Base verde (alloro, ruscus, ulivo o pino).
2–3 fiori bianchi oppure viola ben distanziati (lisianthus, calla, anthurium bianco).
Forme verticali e lineari, non “aperte” né abbondanti.
Esempio: piccolo mazzo con rami di ulivo + 2 calle bianche + ramoscello di pino.
2. Per l’ambone
Qui la decorazione deve essere sobria perché è il luogo della Parola.
Composizione consigliata
Ramo di verde leggero (ruscus, eucalipto, olivo).
Un solo fiore viola o bianco.
Composizione stretta e verticale, non larga.
Esempio: ramo di eucalipto verticale con 1 anthurium bianco.
3. Per la cappellina del Santissimo
Qui si può essere leggermente più curati, ma sempre in modo contenuto.
Composizione consigliata
Piccola ciotola o vaso basso con verde morbido (pino, magnolia).
2–3 fiori bianchi.
Eventualmente una candela viola o bianca accesa fuori dal vaso (mai dentro).
4. Per il presbiterio in generale
Se vuoi dare un clima di Avvento senza esagerare:
Idee
Rami secchi leggermente intrecciati, simbolo dell’attesa.
Verde scuro disposto in modo ordinato (non voluminoso).
Qualche bacca scura (mai rossa vistosa).
Pietre chiare o elementi naturali.
5. Per la terza domenica (Gaudete)
Puoi arricchire leggermente:
Aggiungere fiori rosa (es. rosa rosa chiarissimo, gerbera rosa pallido).
Composizioni un po’ più ampie solo per quella domenica.
Mantieni comunque sobrietà.
Elementi da evitare sempre
Stelle di Natale (rosse o bianche).
Ghirlande natalizie.
Decorazioni dorate, fiocchi, glitter.
Composizioni molto piene o troppo colorate.
PROGETTO 1 — Altare
Stile: molto sobrio, lineare, elegante
Collocazione: a lato dell’altare, mai sopra la mensa
Materiali
Rami di ulivo (3–4 rami medi)
Ruscus o eucalipto (2 rami)
2 calle bianche oppure 2 lisianthus bianchi
Spugna floreale (Oasis)
Vaso o vaschetta stretta e alta
Forbici da fiorista
Montaggio
Taglia una base di spugna e fissala bene nel vaso.
Inserisci i rami di ulivo creando una forma verticale e leggermente asimmetrica.
Aggiungi il ruscus/eucalipto per dare leggerezza.
Inserisci le 2 calle bianche a altezze diverse, una più alta e una più bassa.
Mantieni ampi spazi vuoti tra i fiori: la sobrietà è essenziale.
Effetto finale: una composizione chiara, essenziale, che richiama l’attesa dell’Avvento.
PROGETTO 2 — Ambone
Stile: minimo ed elegante, non invasivo
Collocazione: lato dell’ambone, non davanti
Materiali
Ramo di eucalipto lungo o verticalizzato
1 anthurium bianco (oppure 1 rosa bianca singola)
Piccola provetta con calamita oppure microvaso stretto e alto
Filo di ferro sottile (se serve)
Montaggio
Fissa il rametto di eucalipto nel piccolo contenitore, lasciandolo salire in verticale.
Inserisci il singolo fiore bianco, inclinato leggermente verso l’assemblea.
Evita aggiunte decorative o volume superfluo.
Se l’ambone è molto grande, puoi aggiungere un secondo ramo di eucalipto, ma senza fiori aggiuntivi.
Effetto finale: un segno discreto che valorizza la Parola senza rubarle la scena.
PROGETTO 3 — Zona presbiterio (generale)
Stile: naturale, simbolico, d’attesa
Collocazione: davanti al presbiterio o lateralmente
(non deve mai sembrare un addobbo natalizio)
Materiali
Rami secchi (3 rami sottili e alti)
Pochi rami di pino o magnolia
2–3 lisianthus bianchi
Piccola lanterna con candela bianca (non dentro il vaso)
Cestina o ciotola bassa
Sassi chiari (opzionale, per simbolo “deserto”)
Montaggio
Disponi i rami secchi come elemento centrale, verticali.
Aggiungi una piccola base di verde (pino o magnolia), molto ridotta.
Inserisci 2–3 lisianthus bianchi ai lati, senza creare volume.
Posiziona la candela bianca a fianco, accesa durante le celebrazioni.
Se vuoi un effetto più simbolico, aggiungi 2–3 sassi chiari davanti alla composizione.
Effetto finale: richiama il deserto, l’attesa del Messia e la progressiva luce che si avvicina.
Per la Domenica Gaudete (3ª domenica)
Puoi arricchire i tre progetti aggiungendo:
1 fiore rosa pallido nel progetto altare
1 rosa rosa per l’ambone
1–2 fiori rosa molto chiari nel presbiterio
Niente colori accesi o toni festivi ancora.
Quesito Liturgico
QUESITI LITURGICI
Domanda: Si possono mettere i fiori in chiesa durante il tempo liturgico dell’Avvento?
Risposta: Sì, si possono mettere fiori in chiesa durante l’Avvento, ma con moderazione.
Secondo le norme liturgiche della Chiesa cattolica (Ordinamento Generale del Messale Romano, n. 305), durante il tempo di Avvento l’addobbo floreale deve essere sobrio, per rispettare il carattere di attesa e penitenza proprio di questo periodo. L’unica eccezione è la terza domenica di Avvento (Gaudete), in cui è permesso un clima più festoso.
In sintesi:
-
Fiori permessi, ma in quantità e stile sobri.
-
Addobbi un po’ più ricchi nella domenica Gaudete.
-
Evitare decorazioni abbondanti o in stile natalizio prima del Tempo di Natale.
Domanda: Si può cantare o proclamare l’inno del Gloria nel tempo liturgico dell’Avvento?
Risposta: Nel tempo di Avvento il Gloria non si canta e non si proclama durante la Messa domenicale e feriale.
Eccezioni:
Il Gloria si dice solo nelle feste e solennità che cadono in Avvento (ad esempio l’Immacolata Concezione, ma se ci fossero altre feste liturgiche rilevanti si segue la loro rubrica).
La motivazione è che l’Avvento ha un carattere di attesa e sobrietà, e l’omissione del Gloria sottolinea il desiderio della Chiesa di arrivare con rinnovato stupore al canto degli angeli nella notte di Natale.
***
Domanda: durante la settimana delle Antifone “O” o Feriae Maggiori d’Avvento si possono celebrare le memorie obbligatorie, facoltative o commemorazioni?
Risposta: No.
Dal 17 al 24 dicembre, cioè durante la settimana delle Antifone “O” o Feriae maggiori d’Avvento, non si celebrano memorie obbligatorie né facoltative, né commemorazioni dei santi.
Secondo le Norme generali dell’anno liturgico e del calendario (NGALC):
– Le ferie dal 17 al 24 dicembre hanno precedenza su qualsiasi memoria (NGALC n. 15 e n. 16).
– Le eventuali memorie di santi e delle sante che cadono in quei giorni vengono omesse quello stesso anno.
Cosa si può celebrare?
Solo:
– Le ferie proprie del 17–24 dicembre con le letture e le orazioni del giorno.
– Le solennità, se ne capitasse qualcuna (la più importante è il 4ª Domenica di Avvento se coincide in quel periodo).
Quindi: durante le Antifone Maggiori non si celebrano memorie né commemorazioni, ma unicamente le ferie maggiori d’Avvento
***
Domanda: se la Solennità dell’Immacolata capita il giorno successivo alla Domenica di Avvento, cioè di lunedì, la sera di domenica si può clebrare la messa vigiliare dell’Immacolata?
Risposta: NO, non si può celebrare la Messa vigiliare dell’Immacolata la domenica sera se il giorno seguente (8 dicembre) cade di lunedì.
Perché?
Si applica la tabella dei giorni liturgici in ordine di precedenza. Secondo l’Ordinamento Generale del Messale Romano (OGMR) e le Norme Generali per l’Anno Liturgico e il Calendario (NGALC):
– Le Domeniche di Avvento hanno un grado di precedenza superiore alle solennità (NGALC, Tabella, nn. 2 e 3).
– Una solennità non può “sovrascrivere” una domenica di Avvento, nemmeno nella celebrazione vespertina del giorno precedente (art. 5 delle NGALC)
Conseguenza pratica:
La domenica sera, essendo ancora tempo liturgico della Domenica di Avvento, si deve celebrare la Messa della Domenica, non la vigilia dell’Immacolata.
La Messa vigiliare dell’Immacolata può essere celebrata solo la sera del 7 dicembre, e solo se non è domenica.
E per la Liturgia delle Ore?
Anche i Vespri della domenica di Avvento prevalgono sui primi vespri dell’Immacolata. L’Immacolata avrà i secondi vespri solo dopo il tramonto del lunedì (quindi non la sera precedente).
***
“Dal punto di vista liturgico, è appropriato esporre la foto del defunto durante la Messa funebre?”
Mettere la foto del defunto esposta durante la Messa funebre non è una pratica liturgicamente prevista. La celebrazione eucaristica ha uno scopo preciso: lodare Dio, pregare per il defunto e sostenere la comunità dei fedeli nel dolore. L’attenzione dovrebbe restare sul mistero pasquale, non sugli oggetti o sulle immagini del defunto.
Punti principali da considerare:
Centralità della liturgia: La Messa funebre è innanzitutto un atto di culto e non un momento memoriale visivo. Esporre la foto rischia di spostare l’attenzione dalla preghiera alla persona defunta.
Ruolo del celebrante: Qualsiasi uso di immagini deve essere valutato dal sacerdote, ma da un punto di vista liturgico serio, la foto non ha alcuna funzione liturgica.
Rito e tradizione: Nella tradizione cattolica, i ricordi materiali del defunto (foto, oggetti, ecc.) possono essere presenti prima o dopo la Messa, ad esempio nella camera ardente o al cimitero, ma non sul presbiterio o durante la celebrazione.
In sintesi: Dal punto di vista liturgico e pastorale, esporre la foto del defunto durante la Messa funebre non è appropriato, perché rischia di distogliere i fedeli dal significato centrale della celebrazione: la preghiera per il defunto e la lode a Dio.
***
“Dal punto di vista liturgico, è appropriato allestire il presepe direttamente davanti all’altare maggiore durante il periodo natalizio?”
Dal punto di vista liturgico e canonico, no, non è appropriato allestire il presepe direttamente davanti all’altare maggiore. Posso spiegarti perché in dettaglio:
1. Centralità dell’altare
L’altare maggiore rappresenta Cristo stesso e il centro della celebrazione eucaristica. Tutti gli elementi della liturgia devono rispettare la sua dignità e visibilità. Mettere un presepe davanti all’altare rischia di ostacolare la vista, distrarre i fedeli e deviare l’attenzione dalla celebrazione.
2. Luogo corretto per il presepe
La prassi liturgica e pastorale prevede che il presepe sia collocato:
In una zona della chiesa vicina all’altare ma senza ostruirlo, ad esempio su un lato, o in una nicchia dedicata.
In modo tale da permettere ai fedeli di contemplarlo senza interferire con la Messa.
3. Indicazioni ufficiali
La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (1994, Circolare sulla celebrazione del Natale) invita a collocare il presepe in un luogo visibile e decoroso, ma senza compromettere la centralità liturgica dell’altare.
La liturgia rimane sempre il momento centrale, mentre il presepe è uno strumento di catechesi e contemplazione, non un oggetto liturgico attivo sulla mensa eucaristica.
In sintesi:
Il presepe può essere presente in chiesa, ma mai davanti all’altare maggiore. Va collocato in modo da rispettare la dignità dell’altare e la centralità della Messa.