Archivio, biblioteca e museo diocesano: sono i luoghi, affascinanti, di lavoro per i 90 studenti delle classi quinte del liceo classico Vittorio Emanuele II di Lanciano che aderiscono ai progetti Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) che integrano l’apprendimento teorico a scuola con esperienze pratiche in contesti lavorativi reali, al fine di fornire agli studenti una visione più completa e approfondita del mondo del lavoro e delle sue dinamiche.
Ieri nell’aula magna della Curia la prima delle due lezioni teoriche tenute dalla storica dell’arte della curia Ada Giarrocco che si occupa del museo e dal bibliotecario e archivista Anselmo Martino per prendere confidenza con il lavoro che andranno a svolgere fino a febbraio: catalogazione e inventario per archivio e biblioteca e laboratori esperienziali per la redazione finale di una story telling al museo.
“Ieri la prima lezione per 45 studenti”, spiega don Alessio Primante, direttore archivio, “venerdì 11 ottobre la seconda lezione per gli altri 45 ragazzi e ragazze. Primo gruppo che oltre alla lezione teorica ha già avuto modo di visitare l’archivio Enzio D’Antonio e la biblioteca Michele Scioli e vedere dei testi antichi su cui lavoreranno: un volume di medicina inizio 1600 di tal Nicolò Falcucci, cartine geografiche del 1700 e una lettera autografa di Garibaldi e una di Gabriele D’Annunzio.
Nella loro esperienza lavorativa gli studenti si occuperanno di catalogazione, inventario e collocazione di atti e documenti nell’archivio e nella biblioteca e in particolare nell’archivio faranno anche ricerche sulle proprie origini, visionando atti matrimoniali in possesso dal 1750 e ricerche di documenti ormai sepolti negli archivi presenti nelle chiese del centro storico. Per quanto riguarda il museo diocesano c’è un progetto di inclusione con l’esperienza del museo tattile e laboratori di story telling. I ragazzi con app e altri strumenti dovranno creare una sorta di guida vocale delle opere presenti che accompagnino gli ospiti non vedenti nella loro visita al museo.
Con i Pcto che lo scorso anno abbiamo aperto anche agli studenti del De Titta”, chiude don Alessio, “apriamo le porte della curia in particolare ai giovani e ai docenti non solo per mostrare e far capire loro il valore dei testi, dei tesori che custodiamo ma soprattutto che i beni culturali non sono solo statue ed oggetti ma anche testi e documenti che sono parte integrante della nostra storia”.