Tetto con parti mancanti, intonaco delle facciate a rischio crollo, bagni da rifare: sono le condizioni dell’oratorio salesiano Don Bosco di Ortona che hanno spinto la Curia frentana ad intervenire, per evitare problemi ai tanti ragazzi e fedeli che frequentano la struttura, decidendone la chiusura e la messa in sicurezza che inizierà lunedì 16 settembre.
“La parrocchia Maria Santissima di Costantinopoli è entrata in possesso dell’oratorio nel 2020 in condizioni pessime per la mancata manutenzione”, spiega don Domenico Di Salvatore direttore dell’ufficio per i beni culturali e l’edilizia di culto della diocesi. “La struttura infatti è stata realizzata nel 1948 e da quella data non risulta siano stati effettuati lavori di manutenzione riguardanti la copertura e le facciate. Abbiamo affidato una perizia per valutare le effettive condizioni dell’edificio all’architetto Giampiero Rocco Alessandro Piccorossi e i risultati evidenziano problemi tali da imporre la chiusura e la messa in sicurezza per la struttura in sé ma soprattutto per i tanti che la frequentano, come fedeli, scout e coloro che seguono le attività giovanili della parrocchia”.
L’architetto nella relazione appena consegnata in Curia evidenza che “ci sono preoccupanti danni dovuti al cattivo stato di conservazione della copertura che presenta discontinuità del manto di tegole esistente, diradato ed in molti casi caratterizzato da elementi mancanti, distaccamento tra le tegole, con il facile accesso dell’acqua meteorica sul sottostante solaio e sulla muratura portante. Il cornicione, a causa dell’imbibizione dell’acqua piovana proveniente dalla copertura non coesa, manifesta evidenti segni di degrado e infine l’intonaco sulle parti alte delle facciate esterne all’oratorio si sta staccando con possibile caduta, in caso di eventi meteorologici avversi, sul sagrato della Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli oltre che a ridosso delle facciate stesse dell’Oratorio con possibile pericolo per l’incolumità delle persone che frequentano gli edifici. E’ necessario un immediato intervento di messa in sicurezza”.
Da qui la chiusura, inevitabile. “L’architetto sta concludendo il progetto definitivo per il rifacimento del tetto e delle facciate e poi per i lavori sui servizi igienici ed a novembre chiederemo i fondi alla Cei”, dice Don Domenico. “Faremo il possibile per ridonare alla parrocchia locali idonei ad accogliere i ragazzi”.
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